La sorprendente importanza di “Tristezza”

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InsideOut_RossellaDiazUn messaggio reale e diretto, è questo che hanno voluto trasmettere gli ideatori del capolavoro Inside Out, agli spettatori. Un film di animazione della Pixar, che con semplicità è arrivato a descrivere l’interno dell’anima di una persona, lasciandoci un’istruttiva lezione:  non sentiamoci in colpa se non siamo felici, ma impariamo a convivere con la malinconia.

Inside Out è uno straordinario percorso  all’interno della mente di una bambina di undici anni, che sta facendo i conti con la fine della propria infanzia. Nella mente di Riley troviamo cinque emozioni primarie, ed universali:  Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto personaggi colorati dalla personalità definita che si contendono, buffamente in alcuni momenti, i comandi della consolle per la guida dei comportamenti della protagonista. La bambina sta affrontando un trasferimento con la sua famiglia cambiando città, casa, amici, abitudini, e questo evento la getta nello sconforto.  La nuova situazione crea caos e disorganizzazione nel Quartier Generale delle emozioni, che si attivano in maniera maldestra, provando ad aiutare Riley ad adattarsi alla nuova situazione e alle difficoltà. “Abbiamo voluto fare un film ambientato non dentro il cervello, che è un luogo fisico, ma dentro l’animo”, ha dichiarato il regista Peter Docter, lavorando quattro anni insieme ai suoi collaboratori ed autori per completarlo. Il film vede la consulenza di due importanti psicologi americani Paul Ekman e Dacher Keltner.

Il cambiamento è l’elemento cardine che traina il film, ma anche la scoperta di nuove dinamiche esistenziali con cui la protagonista dovrà confrontarsi. E non sempre riuscirà a gestirle.  Entrerà quindi in gioco Tristezza, che sorprendentemente aiuterà Riley a crescere, a farle guardare “oltre” e sarà l’unica emozione in grado di ristabilire un equilibrio all’interno del quartier generale dell’anima, determinando una svolta. La sua azione sarà commovente.

RossellaDiaz_InsideOutNoi tutti non sempre siamo disposti ad accettare la condizione di Tristezza nelle nostre vite. Ne abbiamo paura, vogliamo reprimerla, non sappiamo conviverci anche causa di una società che ci impone di presentarci al mondo vincitori e felici, sempre, in cui la razionalità è sinonimo di validità e l’emozione di debolezza. Non è immediato capire che Tristezza può invece fondersi con Gioia, facendoci apprezzare anche le sfumature delle nostre esistenze. Vi consiglio di fare caso a chi guida più spesso la consolle nella mente di Riley, e chi invece la guida nella mente di sua madre. Un film a mio parere, in grado di farci riflettere, più per adulti che per bambini ove vengono rappresentati processi emotivi e cognitivi; accettazione ed elaborazione di un evento spiacevole, stimolo al cambiamento, ricordi base che incidono sulla nostra personalità.

Non vi anticipo come si conclude per non privarvi del gusto di godervi un film davvero unico, decisamente consigliato, specie in un momento in cui al Cinema è sempre più difficile poter assistere a pellicole capaci di lasciarci buoni spunti su cui riflettere e portarci ad approfondire gli aspetti trattati, anche nei giorni successivi alla visione.

Rossella Diaz

 

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